LE ORIGINI DELLA RAZZA
Per capire le origini del pastore scozzese shetland, pensiamo innanzitutto alla sua terra di origine, ovvero l'arcipelago omonimo situato a nord della Scozia, in tutto poco meno di 1500 kmq, costituito da un centinaio di piccole isole di cui 29 disabitate, fredde, piovose e battute dal vento.
Siccome l'agricoltura offre ben poco, a parte orzo, patate e avena, le tradizionali attività di sostentamento degli abitanti di questo territorio inospitale sono la pesca e la pastorizia. La pastorizia, grazie alla razza di pecore che prende il nome dalle isole, offre una qualità pregiata di lana, che alimenta un fervido artigianato locale.
I pascoli sono situati su terreni scoscesi ed irti di rocce. I cani adatti a lavorare con le pecore dovevano quindi essere piccoli, agili e piuttosto autonomi, dato che per la maggior parte del tempo dovevano lavorare in completa autonomia, in qualunque condizione climatica.
Il pastore scozzese shetland era tradizionalmente chiamato anche “toonie”. Questo simpatico nome deriva dai “toons” ovvero piccole proprietà su cui si trovavano le fattorie, denominate “crofts”. Un altro grazioso diminutivo dello sheltie è “peerie” dog; peerie significava infatti “fata”.
Le origini di questa razza non sono certe, come d'altra parte succede per molte razze canine, ma, seguendo la storia della sua terra di origine, e poi le vicende della razza nel XX secolo in Gran Bretagna, possiamo certamente individuare quali sono stati i contributi fondamentali che hanno portato allo shetland moderno.
I vichinghi ebbero un ruolo fondamentale nelle vicende dei paesi nord europei, lasciando nelle terre colonizzate un indubbio retaggio culturale, e insieme ai loro usi e costumi, anche i loro animali, tra cui i cani. Nel nono secolo i vichinghi arrivarono prima in Islanda, in Groenlandia e poi nelle isole Shetland (intorno al 900 DC).
Dai ritrovamenti archeologici sembra che alcuni cani dei vichinghi fossero simili al Buhund, altri ad un cane dal tronco lungo a gambe corte, che si ritiene l'antenato del Valhund e del Corgie.
E' comunque molto probabile che i vichinghi abbiano portato sulle isole Shetland anche i cani dell'Islanda. I cani islandesi, di tipo spiz, erano tipicamente impiegati per governare i pony, le greggi di pecore e di bovini, questo avalla l'ipotesi della presenza di questo cane nella creazione del piccolo cane da pastore delle Shetland. La sovranità delle isole Shetland passò alla Scozia nel 1472, quando il territorio venne ceduto dal re Cristiano I di Norvegia e Danimarca in occasione del matrimonio della figlia Margaret con James III di Scozia.
Il trattato prevedeva però che gli usi e costumi, in particolare quelli commerciali, rimanessero inalterati. Questo garantì un periodo florido per i commerci con la Scandinavia e con le sue colonie, e di riflesso anche un positivo e continuo rimescolamento del pool genetico dei piccoli cani da pastore. Alla fine del 16° secolo però il controllo delle isole passò al vescovo scozzese di Holyrood. Questi introdusse le rigide leggi scozzesi ed impedì di fatto i commerci con gli altri paesi nordici, facendo piombare le isole in un periodo negativo di isolamento culturale ed economico. L'effetto sugli animali, pecore e cani, fu indubbiamente negativo,infatti con la riduzione del pool genetico, sia le pecore che i cani divennero alquanto più piccoli.
E' documentato un primo rinsanguamento delle pecore nella seconda metà del 18° secolo, con l'importazione di animali dalla Scozia, con cui naturalmente arrivarono anche dei cani da pastore.
I cani da pastore scozzesi, originariamente di taglia elevata, poiché dovevano proteggere le pecore dai lupi e dagli orsi, derivavano probabilmente dal cane da pastore della Persia, portato prima dai Celti e più tardi dai Romani. Dalla seconda metà del 16° secolo però, con la scomparsa dei lupi, non era più necessario avere questi cani di grande taglia, pertanto si pensa che il tipico cane scozzese si avvicinasse per dimensioni al moderno border collie.
Quindi il tipico cane delle Shetland, fino ad allora per lo più uno spiz di piccole dimensioni, fu incrociato con questi nuovi cani da pastore. Il lavoro dei cani rimaneva però lo stesso, ovvero la conduzione del gregge. Sulle isole Shetland infatti non esistevano predatori naturali delle pecore. Come nello shetland moderno era certamente presente una certa diffidenza verso gli estranei, del resto naturale per una razza di cani da pastore.
Da una modesta documentazione fotografica dei cani da pastore shetland del 19° secolo risulta che i soggetti avessero teste più corte, e in un certo modo erano simili a piccoli border collies, quasi sempre bianchi e neri o nero focati. Testimonianze dirette e dipinti ci permettono di affermare che i piccoli cani da pastore non avessero lo stesso abbondante pelo di oggi, che risulterebbe probabilmente poco funzionale ad un cane da lavoro che vive in un clima molto piovoso.
Lo shetland moderno deriva innanzitutto da questi cani da lavoro, ma è documentata anche l'introduzione del collie. Ad esempio Miss Humphries, affisso Mountfort utilizzò una piccola collie chiamata Teena, successivamente rivenduta a Mr JimSaunders, kennel Helensdale, introduzione di sangue collie fu effettuata anche da Mr. Pierce, kennel Eltham Park. Tutto ciò avveniva nei primi 25 anni del XX secolo. Si vocifera che in altre occasioni siano stati utilizzati dei collie, ma non lo si può documentare con ragionevole certezza.
L'introduzione del collie certamente contribuì a fissare il tipo, migliorando la distinzione dei soggetti, soprattutto nell'espressione, e a milgiorare alcuni difetti, quali ad esempio il cranio bombato. D'altra parte è sempre stato evidente nella madre patria che lo shetland doveva essere diverso dal collie. Vi furono infatti alcuni alcuni tentativi di ricondurre lo shetland a un “collie in miniatura”, ricordiamo quello della “British Breeders Shetland Sheepdogs Association” con Mr. Pierce segretario, che aveva redatto uno standard denominato “the ideal collie in miniature”, ma furono presto banditi dal Kennel Club.
L'attuale standard inglese risale al 1986, rappresenta la sesta versione da quando la razza è stata ufficialmente riconosciuta. Leggendo lo standard, emerge senza ombra di dubbio che lo shetland abbia delle caratteristiche di tipo ben distinte dal collie, e che quindi è sbagliata e fuorviante l'affermazione che lo sheltie è un collie in miniatura.
maremma sheepdogs and shetland sheepdogs
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